LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

Abigail : Il Ballo di Sangue sotto la follia Radio Silence [RECENSIONE]

Recensione a cura di | Alessandro Pesce

“Dopo che un gruppo di criminali rapisce la figlia di un potente personaggio della malavita, si ritirano in una villa isolata, ignari di essere rinchiusi all’interno di un labirinto mortale con una bambina non del tutto comune.”

La sinfonia di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett danza sotto la rivisitazione (fortemente e liberamente ispirata) del classico della Universal “La Figlia di Dracula” (film del 1936 di Lambert Hillyer e sequel diretto del capolavoro con Bela Lugosi) adattando caratteristiche diventate ormai marchi iconografici del duo ed esponendo Radio Silence (questo il nome della Loro produzione) come garanzia di intrattenimento tanto intelligente quanto genuina ed elettrificante. Escludendo le parantesi del franchise Scream (Capitoli 5 e 6), da loro diretti, i ragazzi dimostrano quanto ancora, di fresco si possa creare al movimento Horror, attraverso una disinvoltura e semplicità ormai rare. Abigail, sulla carta, dava un prodotto elementare e schematizzato, con il classico richiamo ai Monsters Movie, sotto una caccia all’uomo abusata fino allo svenimento; invece, dopo la visione, ci siamo trovati davanti ad un qualcosa che può, tranquillamente, stazionare tra i migliori horror dell’anno. Se “Ready Or Not” (La nostra recensione al seguente LINK) ha segnato il Nord come punto di partenza dei Radio Silence, Abigail determina una conferma di realtà oggettiva che, con le dovute proporzioni, elevano la dimensione Horror Comedy come genere sotto la quale non storcere sempre il naso. L’opera calca la mano sotto un regime di pura anarchia, non prendendosi eccessivamente sul serio e collocando momenti di puro divertimento come struttura alchemica sotto le luci di riflettori oscuri e tremendamente sanguinolenti. Le esagerazioni (già assaporate con il citato Finchè Morte Non Ci Separi con la splendida Samara Weaving) diventano, così, un pilastro importante capace di trasformarsi in marchio caratteristico e, se pur estremamente forzate al limite del richiamo alla Troma, non peccano di cattivo gusto, anzi, amplificano all’ennesima potenza una cattiveria complementare necessaria alla causa come segno rafforzativo. Melissa Barrera, Dan Stevens, Kevin Durand, Kathryn Newton, Will Catlett, Angus Cloud ma specialmente la piccola Alisha Weir compongono un cast omogeneo e articolato alla simbiosi sotto una caccia serrata che non lascerà attimi di tregua, affidando l’intera costruzione sotto enigmi componibili allo scorrere del tempo. La pellicola, infatti, svela fin dalle prime battute la pericolosità della “ballerina“, lasciando però alcuni colpi di scena come infusione di Thriller più classico come matrice esecutiva. La narrazione svolge il suo compito nel classico stile “Home Invasion” dove la preda si tramuta in predatore, accarezzando tributi velati sotto citazionismi dedicati e terminando la corsa sotto un action coreografato magistralmente. Le uccisioni, appunto, sono di una brutalità inaudita, con esplosioni di arti e frattaglie in bella evidenza, che, se pur estremamente controllate fuori scala massima necessaria, risultano paradossalmente vincenti e non si può immaginare l’esatto opposto per definire la specifica sequenza. Questi sono semplicemente i Radio Silence: ogni morte deve rimanere impressa e se la conseguenza risulta un’implosione di un corpo con sangue sparso su ogni parete, bhe, thi is the way. La location gioca, anch’essa, una precisa funzione, portando un senso quasi claustrofobico all’ambientazione, diventando protagonista non accreditata alla trama di base. Dentro la prigione di dipinti e monumenti d’epoca si nascondono, infatti, tutte le preoccupazioni del gruppo di malviventi posti con le spalle al muro da una creatura danzante dall’aspetto angelico. Abigail non cela il proprio segreto per lungo tempo e dopo neanche venti minuti di operato sappiamo esattamente chi rappresenta e quanto pericolosa possa essere la propria furia e sete di sangue. Attenzione però a non confondere l’istinto di sopravvivenza con il classico da cui è ispirato il racconto; Abigail non sfodera le proprie affilate zanne per rimanere in vita, ma per puro e semplice divertimento. Questo dettaglio, non da poco, diventerà il motore di TUTTO il viaggio dei nostri protagonisti, trovando una situazione, all’apparenza tranquilla (ricordiamo che avrebbero dovuto semplicemente attendere la notte per ricevere i soldi del riscatto di rapimento della piccola) a vero e proprio incubo.

Le vasche di sangue si mischiano perfettamente con alcune battute esilaranti (e mai disturbanti) dove si gioca “al” ricordare le pratiche per annientare un vampiro citando i vari “Dracula” ai più recenti lavori come “Twilight” su di un campanello di declino sullo specifico genere cinematografico e sterzando, addirittura, sull’esecutivo carattere Tarantiniano nascosto dentro “From Dusk till Dawn” (Robert Rodriguez 1996) come autocelebrativa natura Nerd del Duo Statunitense. Il Ballo dei Morti analizzato sotto una lente di ingrandimento delle esagerazioni, volute esplicitamente come solida radice portante : questo, in sostanza è Abigail; un film divertente e spensierato dove il pubblico verrà catturato dalla bellezza della violenza e dove, la stessa, verrà rappresentata in maniera inedita e quasi poetica.

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-OTTIMO – Secondo il Nostro particolare Metodo di Valutazione in HORROR STAB-

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