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Cura il Mio Cuore : La Stregoneria Attraversa le Colline Del Tempo [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

Cura il mio cuore intreccia il folklore sardo con l’oscurità dell’animo umano. Racconta la discesa nella follia di un ragazzo, abbandonato dal padre e cresciuto da una madre severa ed enigmatica. Attraverso di lei, scopre l’antica arte della magia tradizionale. Da adulto, cerca di colmare il suo vuoto interiore attraverso la fede. Una donna diventa il centro della sua ossessione, un simbolo del destino e della sua possibile redenzione, conducendo a un crescendo agghiacciante di tensione e sangue.

La sottile linea che attraversa l’Horror più intimo alla, ben più seriosa, capacità di affrontare tematiche sociali di rilievo, sono le caratteristiche di questa Opera votata al dramma più puro. Virginia Carrara mostra dei lati della Sardegna (e non) che andrebbero approfonditi senza paura di scavare nel torbido passato. Coinvolgere una struttura narrativa tipica del Noir e mescolarla con la Tradizione popolare è, da sempre, un modo per richiamare il trascorso e renderlo “scuola” di memoria per la discendenza corrente. L’amore per la propria terra richiama una sorta di grido di vendetta, giocando con “il genere” per analizzare un concetto, spesso, fin troppo romanzato e preso, in maniera quasi dispregiativa, all’articolo di “Leggenda“. La stregoneria agisce nei modi più singolari e riporta un contesto che (per parafrasare il capolavoro di Benjamin Christensen) dura attraverso il tempo, incurante della generazione in corso e che non fa sconti dei secoli trascorsi; Un Mondo (e un modo) quasi Lovecraftiano per evidenziare la pericolosità della noncuranza del prossimo. Cura il Mio Cuore è un’atipica storia d’amore, un concetto che sfocia in male intenzioni e che partorisce un essere, figlio di un destino non del tutto maturato: il dramma infantile dettato dalla retrograda crescita familiare, l’assimilare concetti di rispetto verso le tradizioni dimenticate e un sentimentalismo malsano, sono le basi di un concetto che va oltre il contesto cinematografico e che accarezza una sorta di documentaristica discesa verso un inferno fin troppo reale e che, difficilmente, può rimanere ( o perlomeno dovrebbe) completamente anestetizzato al menefreghismo contemporaneo. Il lavoro si muove sotto sinuose e romantiche situazioni di scoperte sentimentali, articolando la mente dei protagonisti in giochi dove, l’erotismo psicologico, fonde le mani dentro il buio più asfissiante. La moda dell’elevarsi, verso la totale apparenza, nasconde la brutalità di una mente instabile, capace di agire sotto influenze inconsciamente radicate che porteranno il racconto verso un triste finale annunciato. Il reparto tecnico è curato in modo brillante e sotto luci che confondono la mente dello spettatore, catalizzando l’attenzione verso un “bene” organizzato come soggettiva di sguardo. I movimenti di macchina riescono, perfettamente, infatti, ad entrare dentro la pelle del pubblico, permettendo , con le dovute ed azzeccate scelte registiche, capire l’esatto punto di veduta dei protagonisti e regalando attimi dove si può addirittura credere di attraversare i cancelli del sogno, conditi, però, da quell’aurea di sospetto che lasciano il fiato sospeso per tutta la propria durata. Cura il Mio Cuore è un concetto, una metafora sulla vita che, tristemente vediamo tutti i giorni, non solo sulle piattaforme televisive di cronaca, ma anche di speculari delusioni emotive abilmente mascherate sotto la sostanza di Opera Horror, ramificando la stesura del Folklore sotto ideologiche mutazioni tramandate di epoca in epoca. La capacità di assorbire i frutti della conoscenza, sono l’esatta trasposizione di bilancia verso uno  scontro che parte dalle più intime e profonde radici della conoscenza, al macabro destino della noncuranza delle tradizioni, sfociando in ritmi di cronaca che non devono, assolutamente, passare sotto il dimenticatoio del menefreghismo (che invece, puntualmente si affaccia come conseguenza di disuguaglianza di pensiero) portando un concetto di incoerenza quasi malsano e poco rispettoso verso un passato votato al costruttivo idealista risolutivo. Nella sua base, la stregoneria, ha più concetti  e qui possiamo scoprirne una piccola tavola dove, il pubblico, verrà immerso nella magia della macabra scoperta di un amore tossico, malsano e che accarezza una profondità verso il materialistico fine ultimo, incurante del legame e/o della sensibilità altrui; tutto ruota attorno al narcisistico pensiero di dover necessariamente operare come cannibalistico concetto emotivo, rendendo, la crudeltà, un atto di pura normalità. Troppo spesso questo disegno è poco evidenziato dalle maggiori testate giornalistiche e assiduamente (purtroppo) l’attenzione dell’utente medio sta volgendo ad una sorta di abitudine all’ insensibilità fin troppo preoccupante. Il concetto “alla” mente anestetizzata al dolore è un punto sulla quale bisogna fermarsi un attimo e capire la radice di pensiero, sviscerando le membra del passato e capire quale passo è stato incompreso.

Cura il Mio cuore è un viaggio dentro la storia, un percorso fatto di contemporaneità abile al fraintendimento e che, attraverso i secoli, ha subìto un cambio di pensiero dove la malinterpretazione maschera un rigoglioso, forse anche perbenista, storico sotto cattive abitudini di maschilistico abuso di potere e rendendo l’Horror un giudizio poco coreografico e più al passo con i fatti di cronaca reale. 

L’azzeccata scelta di rendere quasi “oopart” l’Opera rende tutto altamente etereo, riuscendo a collocare il racconto tra ipotetico passato, accarezzato, però, da basi di un presente altamente fedele alla simultaneità corrente. 

Un racconto dove l’ombra della Strega (e delle radici della Sardegna) giocano una componente tanto importante quanto, tristemente, evocata al semplicistico concetto di racconti da annunciare davanti ad un fuoco lento e dispersivo. Cura il Mio Cuore nasconde un fatato e maligno sguardo verso la radice dell’esoterismo più crudo e, per intenzioni, “selvaggio” di crudeltà umana.

 

L’Opera è attualmente in selezione in Vari Festival Nazionali

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