LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

The Well : Il Gotico Contemporaneo firmato Federico Zampaglione [RECENSIONE]

Recensione a cura di | Alessandro Pesce

“The well vede protagonista Lauren LaVera (Terrifier 2) nei panni di Lisa Gray, giovane restauratrice che si reca in un piccolo villaggio italiano per portare al suo antico splendore un dipinto medievale. Ma non sa che sta mettendo la sua vita in pericolo a causa di una maledizione legata ad un mostro creato e nutrito dal dolore più estremo.”

L’arte della drammaticità tenebrosa risuona come poesia blasfema; necessaria sotto ogni sostanza che, nei decenni passati, ha saputo catalizzare un certo tipo di cinema sotto una lente tanto evocativa quanto, purtroppo, consapevole di una fine annunciata anzitempo. L’oscurità comprende una serie quasi smisurata di fascinosi arcobaleni maledetti, capaci di assorbire i colori della vita, rendendoli una mostruosa entità priva di un corpo materiale MA tangibile, tanta risulta la propria forza d’urto, sotto una narrativa capace di accarezzare le fredde pelli dell’emotività e della fantasia. Concetti che, il correre del tempo, ha quasi dimenticato, portando avanti cause utili solo ai fini di un marketing etichettato a dovere e comodo di una rendita ad oltranza. Il cinema sembra aver allentato la presa a questa poetica dell’oscurità, soffermando lo sguardo su copioni schematizzati alla semplice “vendita”. Letteratura, lessico ricercato, padronanza di una certa sfera intellettuale, del Gotico, della settima arte votata a (si, ovviamente all’ intrattenimento) creare labirinti di immaginazione dove il pubblico poteva cullare il proprio amore verso “il genere“, sono stati la torre degli anni 70; monumenti visivi dove l’Inghilterra ha saputo differenziarsi, partorendo veri e propri esemplari Iconici ancora oggi ricordati. Su questa base si costruisce la grandissima carriera “filmica” di Federico Zampaglione; Artista capace di non nascondersi dietro false maschere, regalando prodotti mai banali e che, in una maniera o nell’altra, han dato, fin dagli esordi una strada ben delineata, portando una graduale salita verso la SUA; la Nostra casa. Se Nero Bifamiliare (Opera Prima del 2007) potrebbe sembrare una semplice commedia, nasconde, al proprio interno, inquietanti scenari abili a mostrare una passione celata che avrebbe, successivamente, trovato una collocazione perfettamente focalizzata : stupire, intrattenere ma specialmente creare uno Shock allo spettatore. Svolta portata a termine solo due anni dopo : Shadow arriva nelle sale, rinnovando e mostrando il volto nascosto del creatore di quel capolavoro musicale scolpito ormai nella coscienza del pubblico italiano dal titolo “Per Me è Importante“, presentando al Mondo un Zampaglione inedito, crudele, spietato e con (se mai ce ne fosse bisogno) una scoperta di una cultura Horror ancora ignota al pubblico nostrano. L’artista Romano dimostra una ferocia speventosamente affascinante, portando alla memoria tutte quelle lugubri e sporche atmosfere alla Tobe Hooper (poi prese in eredità dall’American Witch Rob Zombie) tanto care agli appassionati del Gore. Il passo ormai è stato fatto e il dado sembra avere il favore della mano dell’artista, realizzando, in soli tre anni, nella maniera più genuina possibile, il secondo atto della propria “Trilogia del Genere“: Esce nel 2012 Tulpa – Predizioni Mortali; un concetto quasi Argentiano dove l’erotismo si mescola perfettamente con il classico Giallo Italico, evidenziano un ulteriore “Step” alla propria creatività, ma, specialmente, ad una matura consapevolezza di rinnovo coscienzioso dietro la macchina da presa. Dopo diverso tempo e tralasciando virtuosismi utili come carattere di sfida personale di tutt’altra radice (Morrison 2021) Federico torna sulle scene presentando nei Festival più prestigiosi del Mondo il Terzo Trillo del suo Diavolo interno : The Well. La pellicola annuncia l’illustre presenza (oltre la sempre meravigliosa Claudia Gerini) di Lauren LaVera, ancora fresca del chiacchieratissimo Terrifier 2 (recensione al seguente Link) come ruolo da protagonista. Le altissime attese vengono ripagate ampiamente con un prodotto che, fin dai primissimi frame, trasuda di tetra abbondanza glaciale. Le location si mostrano su una tridimensionalità quasi palpabile, diventando non solo parte della narrazione, ma vero e proprio motore di slancio per gli avvenimenti che recintano la trama. La storia racchiude tutto quel fantastico emisfero consegnato alla leggenda dalla Hammer Production, portando, ai giorni nostri, un qualcosa che profuma di Gotico senza tralasciare il cambio temporale e che potrebbe risultare fin troppo indigesto al “nuovo” pubblico. The Well si muove sinuosamente come un serpente affamato, prendendosi i propri tempi in modo educato e chirurgico, offrendo il giusto spazio (e relativo minutaggio) attoriale non abusando del facile costume di richiamo e, anzi, dosando al massimo gli interventi come servizio utile alla causa : la narrazione viene adagiata al primo posto come forma di puro rispetto verso la settima arte e, anche, di una concentrazione evidente di “chi sa quello che sta facendo“. Potrebbe sembrare un dettaglio scontato ma, a pensarci bene, l’effetto opposto è la vera natura della mal riuscita di Opere, sulla carta, vincenti; ecco il perchè di questa precisazione. Il film, ambientato negli anni 90, copre tutto lo schermo di una sorta di patina impercettibile capace di riportare alla memoria i tipici profumi dimenticati dall’alta definizione ripulita dalla tecnologia moderna: ogni frammento di racconto sembra essere uscito proprio dagli anni 90 e questo non può che essere un bellissimo tributo verso quel sentimentalismo viscerale nascosto dentro ognuno di Noi. Lauren LaVera, al suo secondo ruolo da protagonista si muove dentro una dimensione perfetta per la sua immagine, alternando momenti di tipico “scream queen style” a drammaticità di inedita tecnica, dimostrando, così, una versatilità fino ad ora sconosciuta alla propria carriera ed aumentando il comparto di girato sotto una lente professionale davvero esemplare. Claudia Gerini circonda di oscurità tutto quello che si trova a portata di sguardo, esponendo un ruolo tanto maligno quanto profondamente triste e acido, creando una misticità al racconto dal sapore Bonelliano. Il film scorre, infatti, come le pagine di un albo di Dylan Dog, inserendo parti Thriller per assecondare il mistero celato dentro le mura della spettrale dimora della “Duchessa” e della propria figlia Giulia (interpretata da Linda Zampaglione). Questo fattore viene spezzato da intermezzi dove altre figure muovono i propri passi per poi convergere come monumento rotatorio e dove il Gore puro e crudo prende le redini del comando; qui Zampaglione da sfogo a tutto il discorso intrapreso durante Shadow, sporcando la pellicola e offrendo un senso di malsanità tanto disturbante quanto sadico e cinico. L’utilizzo di effetti prostetici dimostrano quanto la CGI può non essere necessaria per una buona riuscita sul genere Horror e, ancora una volta, affidandosi al romanticismo verso un cinema che merita rivalsa e che, nonostante le tendenze del momento è capace di esprimere sensazioni, all’apparenza, superate dalla fedeltà di creare qualcosa di verosimile. Questo cinema è quello che , nell’immaginario comune, dovrebbe essere e/o rappresentare : Magia nel perdersi in frammenti di vita straordinaria senza badare al resto come fonte illusionistica; stupire, intrattenere e gelare il sangue. L’incubo visivo di Federico Zampaglione viene impreziosito da scelte fotografiche (curate daAndrea Arnone) intelligenti e mai banali, riportando a schermo veri dipinti dove è facile perdersi con l’immaginazione e dove l’ausilio dei colori poco brillanti (ma altrettanto abbaglianti in un gioco di contrasti esemplare) scavalcano quella sensazione rilassante e di quiete : The Well gioca con l’atmosfera cimiteriale in totale benessere con la propria natura, regalando una spiritualità macabra, ammaliante e provocatrice senza strafare in destrezze autocelebrative.

Un film capace di offrire (e anche di più) quello che promette e che mette il regista Romano dentro la lista dei prodotti meglio riusciti di questo 2024. Le citazioni, composte, ai grandi classici letterari come Dorian Gray e al leggero accenno di personaggi come Erzsébet Báthory sono piccole ciliegine di una torta composta nel migliore dei modi. Senza dubbio il prodotto più maturo (senza niente togliere ai predecessori) e personale della propria filmografia : poesia, drammaticità, tristezza, violenza e tanta atmosfera dentro un’entità capace di prendere forza dalle proprie radici sovrannaturali. Ogni settore è curato nella più maniacale delle gestioni, offrendo tutto ciò che si possa immaginare da un film di genere.

The Well stringe le mani fredde dentro l’autorialità più romantica del Gotico moderno.

The Well Distribuito da Iperuranio Film, in collaborazione con CG Entertainment verrà rilasciato al Cinema il 18 Luglio.

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