LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

La Regina Dei Vampiri : La Maledizione del Circo della Notte [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Un villaggio è isolato a causa di un`epidemia di peste. La quarantena, però, non impedisce al “Circo Della Notte” di accamparsi in città per alzare le tende e mettersi al lavoro. Gli abitanti rimangono piacevolmente sorpresi e partecipano in massa allo spettacolo. Ma ben presto dal gradevole intrattenimento circense si passa al puro terrore. Infatti Emil, proprietario del circo, altri non è che il nipote del conte Mitterhouse, un crudele vampiro ucciso dagli abitanti del villaggio molti anni prima.”

Il vastissimo catalogo di CgTv.it raccoglie una serie di cult dimenticati e che, nascosti nell’ombra, attendono di essere riscoperti. Tra questi troviamo sicuramente tutto quel che ha gravitato, fino alla fine degli anni 70, attorno al filone nato nell’Inghilterra a carattere Gotico : La Hammer Production. Dopo le rivisitazioni più o meno autorizzate dei grandi classici come Dracula (con annessi sequel/no sequel) Frankenstein e lupi mannari, la casa del sangue ha generato una quantità davvero impressionante di racconti dal fascino tutto proprio. La figura del vampiro è riuscita, per merito di vere colonne portanti, a diventare un brand dalla facile vendita e dal fortissimo interesse anche grazie ad una fortissima carica erotica ormai sdoganata. Se prima della nascita della casa di distribuzione (1946) le nudità (nel genere Horror) venivano espresse sotto un controllo serrato di censura, la Hammer riuscì a sfondare il muro del perbenismo andando contro corrente senza mai voltarsi indietro e creando un genere nel genere, associando il sangue e la violenza alla sensualità del corpo femminile, costruendo personaggi diventati ormai iconici: Veronica Carlson, Ingrid Pitt e Lynne Frederick (quest’ultima presente proprio in questo film)sono l’esempio della bellezza cinematografica Horror d’annata. La Regina dei Vampiri (aka Vampire Circus) si colloca in quel tipo di racconti non del tutto omologati alle schede del classicismo, riprendendo, si, le basi dell’iconografica vampiresca ma trasportandola in un reparto al passo con il grande capolavoro di Tod Browning del 1931 (Freaks), dando un tocco completamente originale al servizio di una trama tanto semplice quanto funzionale. D’altra parte la Hammer ha sempre avuto la capacità di distribuire opere molto basilari, nella propria struttura, arricchendole di ambientazioni suggestive ed effetti all’epoca completamente innovativi; offrendo al pubblico un’atmosfera che ancora oggi risulterà essere inarrivabile. L’oscurità, i ricchi castelli, le interpretazioni in abito, La Notte e tutti i pericoli delle creature da essa generati sono la chiave di ogni pellicola e che, anche in questa specifica occasione non mancheranno. Robert Young mette in scena un qualcosa di assolutamente inedito, arricchendo i già citati elementi con la coreografica contestualizzazione circense : animali che si riveleran essere i protagonisti umani della trama, la danza e la pittura Clownesca si mischiano alla perfezione dentro una vendetta annunciata e che non tarderà a prendere il sopravvento. Chiaramente bisogna entrare nell’ottica (se vista per la prima volta quest’oggi) di un’autorialità del tutto retrò e guardare il tutto come un qualcosa di un’appartenenza ormai sbiadita dal tempo. La Regina Dei Vampiri assume connotati poetici della diversità e del rigido sguardo del prossimo come contorno quasi sociale, mascherando le tipiche dinamiche Horror mostrando quanto più possibile e non vergognandosi di mettere a video il brillante sangue in quantità davvero importanti. Altro fattore di grande peso è la gestione del reparto della Suspense, intervallando strumentalizzazioni di morti feroci ad inseguimenti al passo con il Thrilling più puro. Questa dinamicità infonde al lavoro un ritmo che non stanca lo sguardo e, anzi, mantiene attiva la visione senza perdere mai la concezione naturale degli avvenimenti. Giocare con la Paura, con la Morte stessa, fa precipitare i protagonisti dentro un sentiero di illusoria allegria, segnando un altro importante capitolo che lega fedelmente questo Film alla vera essenza dell Hammer Production : Non Pensare alla Morte in un periodo (e parliamo del dopoguerra) estremamente delicato. La regina dei Vampiri mette esattamente questa solidità di pensiero dentro un involucro di 83minuti e forse, rappresentando come mai prima di allora la precisa grammatica di creato.

Un Film da non sottovalutare anche e specialmente per tutto quel che ha rappresentato nella sua vera natura. Il Classico film (come spesso accade) che avrebbe meritato maggior fortuna ma che, anche per stessa disgrazia della smisurata quantità di lavori distribuiti in quel periodo (stiamo parlando di oltre un centinaio in una manciata di decadi) è finita nel calderone del dimenticatoio e relegata in un angolo buio della soffitta.

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Regia: Robert Young

Dave Prowse, Thorley Walters, Adrienne Corri, John Moulder Brown, Domini Blythe, Elizabeth Seal, Lynne Frederick

Categoria: Horror
Gran Bretagna
 Vietato ai minori di 18 anni

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