Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“In attesa del loro primo figlio, una coppia messicano-statunitense si trasferisce in una comunità di agricoltori nella California degli anni Settanta, dove strani sintomi e spaventose apparizioni mettono in pericolo la loro famiglia.”
Welcome to the Blumhouse (sottotitolo dell’associazione che ogni anno accompagna Amazon Prime Video al periodo di Halloween) potrebbe, da solo, rappresentare una sintetica analisi del prodotto in questione; un lavoro creato ad HOC per il pubblico famelico di adrenalina senza però dimenticare la gran componente narrativa che spesso accompagna la casa madre ormai nota al fan dell’Horror. Madres, opera prima del regista Ryan Zaragoza, accomuna il film di genere di puro stampo settantiano con quel tipo di New Horror tanto in voga nell’ultimo decennio in modo semplice, non sempre efficace ma elegante. La narrazione non è mai lasciata al caso e affronta una reale tematica sociale come quella degli aborti forzati sul (ma non solo) territorio Americano da parte della comunità Messicana. Madres cerca in tutti i modi di prendere spunto da tante ramificazioni senza però riuscire a centrare quella concretezza necessaria per farne sviluppare almeno una. Ogni tassello non risulta mai al proprio posto e se da una parte troviamo quel fattore “maledizione”, questo viene solo marginalmente esposto senza offrire una risoluzione tangibile; il tema dell’asfissia territoriale/ambientale tramite sostanze chimiche, questa viene accantonata proprio nell’esatto punto di chiusura lasciando tutto aperto al caso; le visioni della protagonista (interpretata in modo davvero impeccabile dalla bella Ariana Guerra) sono anch’esse gettate nella fossa tanto per dare un tocco Horror ad un film che Horror non è. Il tutto potrebbe sembrare qualcosa di catastrofico ma, stranamente, riesce ad avere il suo perchè, portando un lavoro ben eseguito e diretto, lasciando lo spettatore avvolto nel proprio pensiero di un qualcosa di crudo e fin troppo reale. L’argomento trattato è, come tradizione vuole, mascherato sapientemente da pellicola di genere e questa è un arma da non tenere in secondo piano. Ryan Zaragoza ha la grandissima capacità di portare lo spettatore dentro un territorio tenuto quasi nascosto, con l’intento di sviscerare una vergognosa manifestazione di uno stato sociale quasi primitivo e inumano. Le ambientazioni sono gestite in modo ordinato, creando Suspense nei momenti giusti, accarezzando la psiche del pubblico e portandolo dentro un labirinto mentale fatto di paranoie e angosce.
Madres, se da una parte convince per la messa in scena, dall’altra delude perchè totalmente inconcludente e privo di quel mordente tanto sperato in corso d’opera. Paradossalmente la pellicola apre e chiude con una frase che, probabilmente, più lo rappresenta : “al mal tiempo, buena cara” ovvero Buon Viso A Cattivo Gioco.
Un opera Drammatica nascosta dietro il sorriso beffardo di un Horror.
STAB HORROR ITALY