LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

The Others : Il Gotico Atmosferico di Alejandro Amenàbar [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Nell’isola di Jersey, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Grace vive in una grande casa vittoriana insieme ai suoi figli, Anne e Nicholas. Alla stranezza di un’esistenza condotta al buio per un’allergia alla luce di cui i bambini soffrono, si aggiungono in poco tempo l’arrivo di tre ambigui domestici e strane visioni e rumori che prima i bambini poi anche Grace cominciano ad avvertire.”

Ispirato dal capolavoro letterario del 1898 The Turn of The Screw, Alejandro Amenàbar porta sul grande schermo il Gotico classico, sviscerando il genere con una maestria impressionante e cospargendo di mistero l’intero arco narrativo. Difficile utilizzare termini originali per una pellicola datata 2001 e che ha fatto scuola alla maggior parte del cinema successivo alla sua distribuzione: The Others risulta, a tutti gli effetti, un piccolo capolavoro del cinema Horror/Thriller, raccontando un punto di vista soggettivo capace di subire metamorfosi improvvise e ribaltare completamente la propria struttura. La costruzione del racconto risulta sempre in perfetta sintonia con gli avvenimenti che scorrono sullo schermo, come una corsa inarrestabile verso una direzione specifica. Amenàbar riesce a gestire i grandi spazi con una fotografia impeccabile attraverso una color correction quasi disturbante data la mole di mistero. Ogni movimento di macchina è mirato a creare Suspance, infondendo un perenne senso di soffocamento alla mente dello spettatore. L’aspetto che più convince però è la fedeltà di un altissimo operato attoriale : Nicole Kidman risulta (forse per la seconda volta nella sua intera carriera) essere nel suo massimo splendore recitativo, garantendo un perfetto senso di paura e rendendo ogni scena credibile ad ogni inquadratura a Lei dedicata. Un ruolo cucito perfettamente sulla propria pelle che da spunto a diverse sottotrame su cui la vicenda fa grande leva: il dramma coniugale, la difesa materna dei propri ambienti, la preoccupazione e la diffidenza verso i pericoli esterni e infine la drammatica consapevolezza di un incubo tangibile. The Others è un perfetto Mix di sentimenti, magistralmente mascherati “dal” Genere e capace di respirare profumi sempre al limite della pazzia. Posticipare di 30 anni un lavoro iniziato dalla Hammer Production sul piccolo schermo, trasformandolo in qualcosa di più elaborato e anemico, non era di certo un compito semplice e dalla tempistica sbrigativa. Il regista utilizza tutte le componenti sopracitate e ne realizza un arma visiva di rara bellezza, amplificando i toni cupi con saturazioni ancora più inquietanti, toccando con mano la vera natura e l’intento : Orrore e Paranoia.

The Others corre come un perfetto metronomo, sincopando tempistiche serrate su ritmi ordinati, quando occorre, accelerando al momento opportuno e dando un senso alla perfetta sinfonia cimiteriale che, passo dopo passo, destruttura quanto visto, ribaltando completamente il racconto, dando quel senso di anarchia sensoriale necessario al crescendo finale.

Il finale. Sostanzialmente questo film si ramifica in 3 precise situazioni grammaticali : Costruzione, Narrazione, Shock. Stessa medesima classe di appartenenza del film del 1999 di M. Night Shyamalan : Il Sesto Senso. Alejandro Amebàbar riesce, nell’ultima parte della pellicola, a regalare attimi di profondo disagio emotivo attraverso un processo portato avanti con grande carattere chiudendo un cerchio perfetto in modo quasi sacrificale. La carovana del divertimento viene ampiamente soddisfatta da un reparto chirurgico su ogni singolo componente, come un orologio pronto ad esplodere con il suo animale di legno, regalando uno spavento improvviso nonostante la totale mancanza di Jump Scare. The Others risulta una consapevolezza di fragilità alla quale nessuno può rimanere indifferente. Un lavoro che, grazie a Midnight Factory, non può assolutamente mancare ad ogni fan dell’Horror autoriale. Un viaggio dentro il nero più buio, circondato da una foschia di rabbia, amore e terrore.

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