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Skinwalker Ranch : Il Found Footage che non ti aspetti [RECENSIONE]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

“Strani eventi si sono verificati sullo Skinwalker Ranch, che sono culminati con la scomparsa del figlio del proprietario del ranch. Questo fatto richiede l’invio di una squadra investigativa per documentare l’attività e indagare sulla scomparsa del ragazzo attraverso telecamere installate in tutto il ranch. Le telecamere registrano una serie di eventi sempre più inquietanti ed un avvertimento da parte di un uomo nativo americano che dice all’equipaggio che le loro vite sono in serio pericolo.”

La tecnica di girato “Found Footage” ha sempre avuto una netta divisione di giudizio; un perfetto equilibrio tra Detrattori ed Estimatori. In molti non considerano “cinema” questa sorta di operato amatoriale, altri invece ne sottolineano una cultura studiata e mirata ad una precisa causa. L’Italia, con il suo Cannibal Holocaust (1980), ha la Sua dose di fama e, forse, anche uno dei primati sia di originalità che di collocazione temporale storica. Tutto però è cambiato, o per lo meno nel panorama cinematografico, con l’arrivo del celebre The Blair Witch Project : una pellicola che ancora oggi fa parlare di sè e che ha portato la tecnica registica ad uno “Step” successivo, creando veri e propri filoni e successivi cult come Paranormal Activity (soffermandoci solo ed esclusivamente con prodotti dall’altissima considerazione mediatica) regalando ad una grande fetta di pubblico momenti di grande discussione. Skinwalker Ranch nasce con l’intento di raccontare una storia che affonda le proprie radici sulla base di una serie di racconti letterali (scritti da Colm Kelleher) che a propria volta nascono da fatti di cronaca realmente accaduti (o presunti tali) in modo, si disordinato, ma fedeli per ricalcare attimi adrenalinici. La particolarità di questo film non risiede solo ed esclusivamente sul modello e sullo stile sopracitato, ma ha dalla sua parte una buona quantità di effetti visivi funzionali e ben realizzati; amplificando quanto basta una narrazione lineare e ben calibrata sui tempi. Il Film si prende le sue tempistiche narrando una vicenda che, man mano, si sposta verso orizzonti totalmente inaspettati; ed è forse per questo che la maggior parte della critica non ha preso in maniera positiva determinate azioni che si vengono ad affrontare in corso d’opera. La quantità di tematiche affrontate è davvero alta per una pellicola unica e solo una mente davvero aperta avrà la possibilità di apprezzare (almeno in parte quantomeno) questo film : un viaggio dove al proprio interno potete trovare UFO, Fantasmi e Lupi Mannari in un unica soluzione visiva (si avete letto bene). Nonostante l’apparente miscuglio di generi, Skinwalker Ranch riesce a convincere ed intrattenere il pubblico. L’operato registico non è ovviamente qualificabile, se non per le tempistiche di stacchi tra una telecamera e un altra : il 90% di girato è merito di una soggettiva standard che riprende le dinamiche circostanziali dei protagonisti; il restante 10% viene affidato alle Cam di sicurezza posizionate intorno alla distesa del Ranch. Nota di merito anche per la perfetta scelta degli effetti sonori e quella pacata aurea di pericolo che gravita intorno ai protagonisti, rendendo il film davvero cupo e pregno di atmosfera.

TRAILER

Skinwalker Ranch appartiene perfettamente a quel tipo di pubblico famelico di “nuove opere” Found Footage e, siamo sicuri, non piacerà alla maggior parte delle persone estranee a questi movimenti di girato. Noi sentiamo di premiarlo anche solo per la propria originalità e quella dose quasi anni 80 che gira su se stessa in modo quasi mistico.

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