LASCIATEVI TERRHORRORIZZARE

Candyman : Lo Specchio dell’Animo Sequel [SPOILER]

Articolo a cura di | Alessandro Pesce

” Scritto e prodotto da Jordan Peele, regista di Scappa: Get Out e Noi, Candyman è lo spiritual sequel dell’omonimo horror del 1992, ambientato come il suo precedente a Chicago nel quartiere Cabrini-Green, un tempo zona degradata della città e ora location “in” dove vive Anthony un artista talentuoso sempre in cerca di ispirazione per le sue opere. La leggenda di Candyman, oscura presenza che uccide brutalmente chi lo evoca dopo aver pronunciato cinque volte il suo nome in uno specchio, affascina Anthony che decide di capire se esista davvero. Ma Candyman è fin troppo reale e sta cercando un sostituto che prenda il suo posto, come nuovo spirito vendicatore.”

Le basi per una sana dose di scetticismo, diciamolo, ci sono tutte. Candyman si affaccia di nuovo al pubblico (tenendo in considerazione SOLO il vero Candyman del 1992 di Bernard Rose) dopo decenni di silenzio e lo fa nel modo in cui solo il vero male sa fare: Celato nell’ombra e pronto ad assorbire, per anni, le paure dell’essere umano; tornando più forte che mai e, anzi, riproponendo tematiche ormai scordate, rendendole una vera arma pronta a dominare, emotivamente, le fredde luci della ribalta; come un Divoratore di Mondi.

Un diretto sequel che ne stravolge la storia ma capace di mantenere viva la linfa caratteristica dentro uno Slasher intelligente e, anche, particolarmente originale. Se, per tutta la sua esistenza, il sottogenere ha creato vere e proprie icone di cattiveria, questo Candyman sembra condannare pochi individui, probabilmente i più meritevoli (cinici personaggi senza cuore, bulli e poliziotti che fan dell’abuso di potere una giustificazione di violenza); creando una sorta di inversione di marcia del tutto inaspettata. La regia, affidata alla NewYorkese Nia DaCosta (Classe 1989) risulta essere di una freschezza quasi abbagliante; esponendo tematiche sociali in modo esaustivo e poco invadenti. La mano di Jordan Peele si vede e si sente, sia chiaro; ma quel che tocca il profondo di questo capitolo risulta essere proprio la capacità esecutiva della DaCosta : Piani sequenza prolungati, utilizzo di campi di profondità di forte gusto intellettivo, posizionamento e scelte delle luci e degli effetti in esterna, una narrativa sempre focalizzata sull’espressività dei protagonisti e ultimo, ma non di certo per importanza, la scelta stilistica di rendere CANDYMAN un “credo” e non solo uno spauracchio vendicativo assetato di sangue. Potrebbero sembrare dettagli di poco conto per un regista navigato e “nel” settore da tanti anni ma, ricordiamo, questo lavoro è il secondo Lungometraggio diretto dalla giovane regista, quindi non per nulla leggero come conduzione dell’intera narrazione. La vicenda prende spunto dai fatti visti nel 1992 creando quel continuo Deja Vu capace di rievocare ricordi lontani e (visti alcuni stravolgimenti) creare anche un po di confusione allo spettatore; come la pellicola ci espone sul piano dello Storytelling in perfetta sintonia con i protagonisti della pellicola. L’ideologia di Clive Barker viene esposta in modo rassicurante e non ci si sposta mai da quel perenne utilizzo di Fantascientifico tanto caro allo scrittore di Liverpool. Le scene soft splatter non si risparmiano e ogni morte viene elaborata sotto una fonte visibile attraverso gli specchi; scelta che risulta davvero funzionale (dettaglio già presente dai titoli di presentazione iniziale) e che pone lo spettatore al servizio di una soggettiva sinistra. Nia DaCosta e Jordan Peele uniscono le forze ed elaborano strategie tattiche vincenti, non perdendo praticamente mai il focus del racconto, portandolo avanti anche attraverso dialoghi serrati e convincenti. In una situazione urbana contemporanea, la narrazione, si mette al passo con le vicende di cronaca Americana, rendendo quasi Carpenteriano tutto l’elaborato finale. La scelta di ripercorrere gli avvenimenti passati, tramite l’ausilio di marionette animate fatte di cartone (ed esposte in controluce) , sono uno spettacolo per gli occhi: Chiaro segno che l’esposizione semplice risulta essere la più creativa e vincente.

Tony Todd rientra prepotentemente nel ruolo che l’ha reso celebre al mondo dei fan dell’Horror e lo fa con gran senso di appartenenza, ponendosi al servizio del film senza intaccare negativamente il giudizio finale. Un ottimo film con una trama avvincente con la presenza di rivelazioni poste in modo sapiente non stravolgendo completamente la vera essenza del cult movie ideato da Barker.

In sostanza Candyman funziona in modo credibile e a poco serve sottolineare le nette differenze con una trama volutamente rivisitata. Jordan Peele si conferma grande esteta e narratore, portando nella propria scuderia un rinforzo da tenere decisamente sott’occhio. Pellicola adatta a quella fetta di pubblico alla ricerca di un Revival d’autore senza nessun tipo di pregiudizio.

Candyman

Candyman

Candyman

Candyman

………………….

TRAILER

-OTTIMO – SECONDO IL NOSTRO “PARTICOLARE” METODO DI VALUTAZIONE IN HORROR STAB-

Succ Articolo

Precedente Articolo

Invia una risposta

© 2024

Tema di Anders Norén