Articolo a cura di | Alessandro Pesce
“Quindici anni dopo la scomparsa della piccola Francesca, figlia del celebre narratore, poeta e drammaturgo Vittorio Visconti, la comunità è tormentata da uno psicopatico determinato a fare pulizia delle “anime impure e dannate” dalla città. Messe in dubbio le capacità della polizia locale, Moretti e Succo sono gli investigatori che hanno il compito di chiarire il mistero che circonda questi crimini di stampo “dantesco”. Nel frattempo Francesca sembra essere tornata, ma non è la stessa ragazza che tutti quanti conoscevano.”
Già noti alle pagine di Horror Italy, i Fratelli Onetti; Luciano e Nicolas, mettono un altro punto esclamativo sul cinema moderno con un dietrofront introspettivo e personale, regalando al pubblico tutta la magia del tipico “Giallo all’Italiana” di stampo settantiano in questo meraviglioso progetto. Una vera e propria opera d’amore evidenziata con carattere e senza minimamente nascondersi dietro giri di parole. Francesca esce nel 2015, ma di moderno ha davvero poco e nulla; ogni fotogramma, inquadratura, patinatura e soggetto di sceneggiatura sono in tutto e per tutto anni 70. Un cinema che ha toccato nel profondo il duo Argentino e che ne ha caratterizzato l’intera filmografia (dal primo Sonno Profondo al più recente Abrakadabra) scandendo un marchio ormai lasciato al passato. Questo tipo di pellicola appartiene, ed è rivolta, sicuramente ad un pubblico navigato, capace di fare ancora scuola e regalare, se mai ci fosse bisogno di qualche conferma, altissimo risalto ad una narrazione quantomeno originale e fresca anche per uno spettatore “nuovo” al tipo di cinema. Ovviamente tutti gli schemi del genere vengono toccati TUTTI, ma non per questo minori in quanto bellezza e originalità : si va dal classico omicidio, un passato che emerge dalle tenebre, assassino celato dietro cappelli o giacche lunghe, i guanti in primo piano; ecco, tutte carte classiche portate al tavolo dei giochi psicologici in modo fedele, perfetto e senza sbavature. Altra nota da sottolineare è la stessa recitazione; volutamente in lingua Italiana, proprio per rimarcare ancora una volta il concetto e dare ancor più fedeltà a questo lavoro che, chiamarlo tributo sembra anche quasi offensivo: Gli Onetti’s offrono un prodotto originale, piacevole e a tratti geniale. Le musiche stesse sono vere e proprie Suite d’altri tempi, con il classico Progressive Rock quasi Jazzato, che accompagna la narrazione in corso con fare sublime e mai banale, composte dallo stesso Luciano; fortissimo segno di una versatilità davvero rara. Francesca si mostra al pubblico così com’è, non passando per facili modelli della nuova scuola, anzi; ne cancella ogni traccia proseguendeìo per una propria fedele linea gettata dalla propria volontà di dare risalto ad un qualcosa che si è perso nel tempo. Un ritorno alle origini necessario, probabilmente, che enfatizza la grande potenza del cinema e che dimostra di saper firmare, nella classifica dei grandi, il proprio nome senza il minimo imbarazzo. Le interpretazioni attoriali sono gestite perfettamente, seguite da una trama davvero coinvolgente che regalerà al pubblico un labirinto psicologico e che lo accompagnerà fino alle battute finali. Il sentiero del Mistery e gli intrighi polizieschi sono una cornice ideale per la rinomata “caccia all’assassino” in cui lo spettatore stesso è diretto testimone. In questo caso, come il genere richiede, il protagonista dell’opera è proprio il sospetto. Un operazione stimolante e che lascia piccolissimi frammenti seminati nelle varie sequenze. Una visione che necessita sicuramente della dovuta attenzione e che non permette al piccolo dettaglio di essere perso lungo il cammino. Le citazioni Dantesche stesse sono un fortissimo segnale di una ricerca forte e mirata, ponendo su vari aspetti le dinamiche di girato.
“Francesca” (2015)
Regia Luciano Onetti.
Con Luis Emilio Rodriguez, Gustavo Dalessanro, Raul Gederlini, Silvina Grippaldi.
HORROR STAB
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